Scopo di questo studio è quello di introdurre alcuni elementi di riflessione storiografica sulla ricezione medievale di Aristotele e sulle condizioni che ne hanno storicamente reso possibile l’uso in teologia. Attraverso una presentazione e un rapido approfondimento del testo bonaventuriano di, Coll. in Hexaëm., VI, 2-3 , lo studio mostra in che modo Bonaventura difenda contro Aristotele la tesi “agostiniana” delle idee divine, dimostrando di saper cogliere alcuni elementi autentici di indiscutibile irriducibilità tra aristotelismo e cristianesimo. Due quindi gli aspetti tematizzati: la natura dell’esemplarismo divino e un certo atteggiamento critico nei confronti del concordismo di matrice soprattutto tommasiana che anticipa una caratteristica della “corrente” francescana (e soprattutto dei paradigmi del XIV secolo). La tesi conclusiva è che l’atteggiamento critico di Bonaventura si fonda su un’immagine di Aristotele tutto sommato storicamente più autentica di quella promossa dall’interpretazione di Tommaso e parimenti criticata – cosa da non sottovalutare in sede storiografica – da altri contemporanei come Sigieri di Brabante
La negazione delle idee e l'"oscurantismo" dei filosofi. Bonaventura critico di Aristotele / Lenzi, Massimiliano. - (2018), pp. 25-49. - FLUMEN SAPIENTIAE. [10.4399/97888255219173].
La negazione delle idee e l'"oscurantismo" dei filosofi. Bonaventura critico di Aristotele
Massimiliano Lenzi
2018
Abstract
Scopo di questo studio è quello di introdurre alcuni elementi di riflessione storiografica sulla ricezione medievale di Aristotele e sulle condizioni che ne hanno storicamente reso possibile l’uso in teologia. Attraverso una presentazione e un rapido approfondimento del testo bonaventuriano di, Coll. in Hexaëm., VI, 2-3 , lo studio mostra in che modo Bonaventura difenda contro Aristotele la tesi “agostiniana” delle idee divine, dimostrando di saper cogliere alcuni elementi autentici di indiscutibile irriducibilità tra aristotelismo e cristianesimo. Due quindi gli aspetti tematizzati: la natura dell’esemplarismo divino e un certo atteggiamento critico nei confronti del concordismo di matrice soprattutto tommasiana che anticipa una caratteristica della “corrente” francescana (e soprattutto dei paradigmi del XIV secolo). La tesi conclusiva è che l’atteggiamento critico di Bonaventura si fonda su un’immagine di Aristotele tutto sommato storicamente più autentica di quella promossa dall’interpretazione di Tommaso e parimenti criticata – cosa da non sottovalutare in sede storiografica – da altri contemporanei come Sigieri di BrabanteFile | Dimensione | Formato | |
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